Venerdì 9 Aprile 2021 è avvenuto un fatto storico. Si sono, infatti, riuniti in videoconferenza (quasi tutti) gli esponenti che trattano di attività inerenti all’arrampicata, alla speleologia, al canyoning e all’alpinismo.  Tale incontro è avvenuto grazie a tutti i sostenitori che hanno firmato, condiviso e rilasciato commenti alla petizione che con orgoglio Vertical Lab ha scritto, accorgendosi anche questa volta del tentativo da parte delle guide alpine di modificare una legge per accaparrarsi il monopolio e le competenze di altre attività in outdoor e indoor.

Alla riunione erano presenti:

  • La Regione Liguria nelle figure di Alessio Piana, Consigliere e proponente del PDL 60
  • La Federazione Arrampicata Sportiva Italiana (FASI)
  • La delegazione Speleologica Ligure
  • L’Associazione Italiana Canyoning (AIC)
  • L’Associazione Italiana Guide Canyon (AIGC)
  • Il Club Alpino Italiano Regione Liguria (Cai)
  • Vertical Lab A.S.D. - A.P.S.

Dopo una prima presentazione di tutti i partecipanti alla riunione, Alessio Piana prende la parola dando inizio alla stessa e motivando le intenzioni dei presentatori della proposta di modifica di legge, nonché gli errori commessi. Dichiara, infatti, che il Consiglio si è limitato ad andare incontro a delle esigenze gestionali, lavorative e formative,  portate sul tavolo di lavoro dalla categoria delle guide alpine, senza che vi fosse alcuna volontà da parte del Consiglio stesso di dare esclusività alle guide alpine circa l’arrampicata, la speleologia e il canyoning; non vi era, infatti, alcuna intenzione di precludere ad altre categorie che si occupano di sport, e non di accompagnamento nell’ambito del turismo, la possibilità di svolgere le suddette discipline, che rientrano non tanto nel nodo del turismo quanto in quello dell'attività sportiva.

Sottolinea, inoltre, piena disponibilità ad apportare modifiche alla proposta di legge. 

Siamo contenti dell’apertura mostrata da Alessio Piana e da tutti i consiglieri proponenti; li ringraziamo per aver aperto un tavolo di lavoro per proporre un emendamento della proposta di modifica di legge.  

Tutti i presenti, ad eccezione dell’esponente del Cai (che invita il legislatore a fare il proprio dovere), concordano sul fatto che la legge debba essere fermata, in quanto creerebbe un disagio e un blocco totale al mondo dell’arrampicata, della speleologia e del canyoning. Alessio Piana vorrebbe provare a studiare una modifica che ripari gli errori della proposta.  Gli si fa notare che se si volesse modificare la proposta PDL 60, bisognerebbe rivisitarla in toto e non soltanto l’articolo 13, in quanto all’interno dell’intera proposta di modifica vi è un errore di base che potrebbe causare dei gravi danni, aggiungendo delle attività alle competenze delle guide che non esistono nemmeno nella legge 6/89; attività in cui le guide alpine non sono competenti né formate.  Nella legge nazionale la parola “canyoning” non viene nemmeno citata e che il percorso formativo risulta essere completamente diverso da quello previsto per diventare guida alpina, le quali, si ricorda, si occupano di accompagnamento alpinistico.

L’arrampicata sportiva e la speleologia sono solo delle specializzazioni per le guide alpine, sono un “più” e non bastano poche ore di formazione (quali quelle previste nei corsi di specializzazione del loro percorso formativo) per padroneggiare una competenza.

Alessio Piana annuncia che settimana prossima incontrerà le Guide Escursionistiche che hanno richiesto un incontro; seguiranno aggiornamenti. Proverà, inoltre, a proporre una modifica alla pdl 60 che coinvolga tutte le realtà interessate, affermando che la proposta non verrà presentata finché non vi sarà una modifica che contenga il parere di tutte le realtà.

Il CAI, rappresentato da Gianni Carravieri, presidente Cai Liguria, preferisce  astenersi alla riunione, lasciando il compito di sistemare la legge al legislatore. Sottolinea, infatti, che il Club Alpino non viene coinvolto nella proposta di modifica, in quanto tutelato da una legge nazionale. La sua presenza alla riunione ha come obiettivo quello di “osservare” attentamente, prendendo comunque le distanze dalla proposta di modifica, proprio perché essa non va ad intaccare il CAI. Rimarca l’importanza che non si vada in contrasto con le leggi superiori. 

In riunione Vertical Lab ribadisce il problema alla base di tutto, e cioè che da anni ormai le guide alpine cercano di inserire la definizione “arrampicata sportiva”, “canyoning” e “speleologia”, puntando alla modifica della legge quadro 6/89, oltre che a modifiche delle leggi regionali, attraverso decine di emendamenti e proposte di modifica della stesse, nella speranza di ottenere l'esclusiva su discipline che non competono alla loro categoria professionale. 

Troviamo assurdo che solo 11 guide alpine iscritte al Collegio della Regione Liguria, pretendano di soddisfare l’enorme bacino di utenza presente in Liguria (che per natura geografica offre una miriade di siti in cui praticare arrampicata sportiva, il canyoning e la speleologia), non avendo per altro competenze specifiche ed esclusive in materia. Ciò andrebbe a scapito di centinaia di realtà competenti, nonché migliaia di fruitori, non solo all’interno della stessa regione per la quale questa proposta di modifica nasce, ma anche in tutte le altre regioni, in quanto che non si potrebbe più andare in Liguria.

Abbiamo constatato anche dalle centinaia di commenti ricevuti, che la materia in questione per alcuni “NON addetti ai lavori” ma anche purtroppo per molti “addetti ai lavori” non è di facile comprensione. Per molti, infatti, non è ancora chiaro quali siano  le competenze delle guide alpine; ribadiamo dunque che l’accompagnamento è diverso dall’insegnamento, e che l’alpinismo è completamente diverso dall’arrampicata sportiva , dalla speleologia e dal canyoning.

Per tale motivo abbiamo deciso di pubblicare vari articoli in cui chiariremo ogni singolo punto, a partire dalle prossime settimane.

Noi di Vertical Lab siamo solo una piccola Associazione, e di certo non abbiamo nessun altro fine ed interesse che quello di poter tranquillamente continuare a svolgere la nostra attività di insegnamento ed allenamento nell’ambito dell’arrampicata sportiva; se qualcuno cercasse di impedircelo ingiustamente solo per interessi di potere ed economici, faremo sentire la nostra voce, sempre in prima linea per difendere i diritti di tutte le categorie.  Ebbene sì! TUTTE le categorie! Anche quelle non strettamente legate al nostro mondo, come la speleologia e il canyoning, ma anche l’escursionismo, perché è giusto così e perché crediamo fortemente che si debba lottare ed essere uniti contro un’ingiustizia, indipendentemente dalla categoria; dobbiamo e vogliamo interessarci a tutti. Il detto “tirare acqua al proprio mulino” non ci rappresenta, non ci è familiare e mai lo sarà. Siamo estremamente convinti che questo pensiero, e questa linea di condotta, rappresenti non solo noi ma moltissime altre realtà e Associazioni, nonché tutti gli sportivi e i sostenitori della petizione. 

Settimana prossima consegneremo la petizione con tutte le firme alla Regione Liguria, chiedendo che questa venga inserita nelle memorie della Commissione III. Continuate dunque a firmare e a condividerla.

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