Al centro della controversia, la proposta di riforma delle professioni montane che rischia di ridefinire l'ecosistema delle guide ambientali, escursionistiche e di canyoning, e anche dei maestri di arrampicata sportiva. Condividiamo un articolo di Alessia Forzin per il Corriere delle Alpi del 17 febbraio 2024 che getta luce su questo scontro professionale e normativo, esplorando le sfide poste dalla potenziale centralizzazione della formazione e certificazione sotto l'egida delle guide alpine.

Un ringraziamento speciale va al Corriere delle Alpi e ad Alessia Forzin per aver portato all'attenzione pubblica la questione del disegno di legge 194, un tema cruciale per le comunità di guide ambientali , di canyoning e maestri di arrampicata. La nostra gratitudine si estende anche a tutti coloro che hanno sostenuto e stanno sostentdo la causa: i firmatari della petizione lanciata l'8 febbraio 2024, che ha giocato un ruolo fondamentale nel mettere in luce questa problematica. Senza questa mobilitazione collettiva, le implicazioni del DDL 194 sarebbero potute rimanere in ombra. Un grazie di cuore va inoltre a tutte le associazioni professionali, federazioni e enti di promozione sportiva che si stanno attivamente mobilitando contro questo disegno di legge considerato iniquo. La vostra partecipazione è vitale nel dare voce a un settore che rischia di essere profondamente trasformato.

Se non l’hai ancora fatto firma la petizione: https://chng.it/bcRcjfD4M6

Il Cuore della Disputa

La riforma proposta mira a modificare la legge del 1989, introducendo un controllo centralizzato sulla formazione e l'accreditamento delle professioni. Questa modifica legislative mette in allarme le guide di canyoning, ambientali, e i maestri di arrampicata,  temendo che decenni di esperienza e competenza vengano annullati in favore di una strutturazione più rigida sotto il controllo delle guide alpine.

Le Voci del Settore

Guide ambientali e di canyoning, e i maestri di arrampicata si levano in difesa della loro autonomia professionale, sottolineando come la diversità di competenze e specializzazioni abbia contribuito all'arricchimento della sicurezza delle professioni. La loro richiesta è chiara: un dialogo aperto e inclusivo che tenga conto delle diverse professionalità, senza svalutare anni di formazione e pratica sul campo.

Prospettive

L'articolo di Forzin non solo mette in evidenza le tensioni esistenti ma invita anche a una riflessione più ampia sul valore della diversità professionale e sulla necessità di un approccio regolamentare che sia al tempo stesso inclusivo e rispettoso delle tradizioni e delle competenze acquisite sul campo.

Invito al Dialogo

In un settore così vitale e specifico, la riforma in discussione rappresenta un crocevia importante. È fondamentale che tutte le voci vengano ascoltate per garantire professionalità e sicurezza. 

Per leggere l'articolo del Corriere delle Alpi:

Articolo Corriere delle Alpi

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