Una volta ancora, siamo di fronte a un tentativo da parte delle guide alpine di monopolizzare l'arrampicata sportiva. La rivelazione è emersa questa mattina, quando abbiamo appreso, attraverso un comunicato del Senato, della discussione su un nuovo disegno di legge, finalizzato a modificare la legge del 2 gennaio 1989, n. 6, riguardante l'ordinamento delle professioni di montagna, che per fortuna è stata rimandata.

Salvaguardiamo l'Arrampicata Sportiva - FIRMA LA PETIZIONE: https://chng.it/w7ftfNgvyt

Le implicazioni di questa proposta legislativa, se approvata nella sua forma attuale, sarebbero devastanti:
- Gli istruttori affiliati a entità e federazioni come la Federazione Arrampicata Sportiva Italiana (FASI) e tutti gli enti di promozione sportiva riconosciute dal CONI, quali UISP (Unione Italiana Sport Per Tutti), US ACLI (Unione Sportiva ACLI), OPES (Organizzazione Per l'Educazione allo Sport) e CSEN (Centro Sportivo Educativo Nazionale), potrebbero vedere preclusa la possibilità di esercitare.
- La chiusura di numerose palestre di arrampicata diventerebbe una triste realtà.
- Vertical Lab e tutte le associazioni sportive legate all'arrampicata e riconosciute dal CONI sarebbero destinate a scomparire.
- I maestri di arrampicata che operano come liberi professionisti e le associazioni professionali create in base alla legge 4/2013 verrebbero cancellati dall'esistenza.

Questo monopolio non solo infrangerebbe le normative nazionali, ma violerebbe anche i principi chiave che regolano il sistema sportivo italiano, mettendo a rischio le attività federali, inclusa la preparazione degli atleti per le competizioni olimpiche.

Ecco il perché della nostra preoccupazione:

La proposta di legge mira a modificare l'articolo 22 in modo da consentire alle regioni di organizzare corsi per la formazione di maestri di arrampicata, limitando però il campo d'azione di quest'ultimi a specifici ambiti, escludendo zone alpine e aree innevate o glaciali. Ciò dimostra un tentativo di espandere il controllo delle guide alpine sull'arrampicata sportiva, sia indoor che outdoor, nonché sulla manutenzione delle attrezzature e delle falesie.

La clausola che conferisce ai collegi regionali delle guide alpine il potere di determinare le aree in cui i maestri di arrampicata possono operare, lascia spazio a un'autorità discrezionale che potrebbe limitare gravemente l'accesso e lo sviluppo dell'arrampicata sportiva.

Inoltre, il disegno di legge propone regolamentazioni anche per altre professioni montane, come le guide canyoning, le guide escursionistiche e le guide vulcanologiche, dimostrando un approccio olistico ma potenzialmente restrittivo verso le professioni di montagna.

In risposta a ciò, sollecitiamo un rigetto del disegno di legge e invitiamo il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, a reagire, il Senatore Enrico Borghi e tutti i membri della commissione a coinvolgere attivamente tutti gli attori dell'arrampicata sportiva - dal CONI alla FASI, dagli enti di promozione sportiva ai maestri di arrampicata sportiva - nelle discussioni future.

Sostenete la nostra causa firmando la petizione per opporsi al disegno di legge e preservare la libertà e l'accessibilità dell'arrampicata sportiva in Italia

FIRMA LA PETIZIONE: https://chng.it/w7ftfNgvyt

DISEGNO DI LEGGE d’iniziativa del senatore Enrico BORGHI

DISEGNO DI LEGGE d’iniziativa del senatore Enrico BORGHI

2 Commenti

  • Paola Gigliotti,

    Almeno otto anni fa c’era stata una discussione parlamentare a cui avevo partete saremmo potuti arrivare a una soluzione ma sembra una discussione infinita

  • Tiziana Polimanti,

    sono per la libertà di fare queste attività con enti di categoria professionale purché lo facciano in sicurezza con competenza e professionalità

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